Carlo Goldoni
Il matrimonio per concorso

ATTO TERZO

SCENA TREDICESIMA   Lisetta, Pandolfo, poi il Servitore

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SCENA TREDICESIMA

 

Lisetta, Pandolfo, poi il Servitore

 

LIS. Se Filippo dice davvero, il mio si terminerà quanto prima. È vero, che se mio padre mi sposa a Filippo, credendolo un altro, potrebbe reclamar contro il matrimonio, ma Filippo mi assicura che condurrà bene l'affare, ed io mi fido nell'amor suo, nella sua condotta.

PAND. L'ho cercato per tutto, e non lo ritrovo. (a Lisetta)

LIS. Pazienza. Mi dispiace infinitamente.

PAND. Io mi lusingo che tornerà.

LIS. Se non tornasse, sarei disperata.

PAND. Ma perché l'hai tu disprezzato in una maniera così villana?

LIS. Perché... perché... Se potessi dirvi il perché.

PAND. Di' la verità, perché tu eri ancora incantata in quell'animale di Filippo?

LIS. Potrebbe darsi che diceste la verità.

PAND. Eh, io la so lunga: non fallo mai, capisco, vedo, conosco, ho una penetrazione infinita.

SERV. Signore, è il signor colonnello che la domanda. (a Pandolfo)

PAND. Oh buono!

LIS. Oh bravo!

PAND. Venga, venga, non lo fate aspettare. (Servitore via)

 

 

 


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