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Monsieur Mann, monsieur Lass, monsieur Taus, monsieur Paff e detti. Vengono tutti quattro a due a due colla solita serietà, e salutano senza parlare.
BAI. |
Amici, compatite se ora non son con voi. Abbiamo un interesse da consumar fra noi. |
BAI. |
Per qual ragione? |
Nel mio paralogismo evvi una sproporzione. Del circolo trovata avrei la quadratura; |
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BAI. |
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Osservate, vi prego, se i miei lavor son strani. (mette fuori un gran foglio pieno di figure) |
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BAI. |
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(Lo guardi o non lo guardi, alfin poco mi affanna; Vorrei trovar il tempo di chiedergli Marianna). (da sé; si parte verso il fondo della scena) |
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Una parola sola. Aggiungo alla scoperta Del flusso e del riflusso una ragion più certa. Il mar ogni sei ore cresce e cala ogni dì, Perché, quando fu fatto, fu creato così. (parte seriamente) |
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BAI. |
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Io son chi sono. |
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BAI. |
È vero. |
BAI. |
Il so. |
BAI. |
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GUD. |
M’annoiano. |
BAI. |
Lasciateci per ora. (a monsieur Mann) |
Ha quel gran male intorno, e non è morto ancora? (verso monsieur Guden) |
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BAI. |
È vivo. |
GUD. |
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BAI. |
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GUD. |
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BAI. |
Se ascoltandolo meno voi non sentite il male Segno è che non è fisico, ma soltanto ideale. |