Amico, l’irascibile
Frenar nei primi moti talor non è possibile.
Ma presto la ragione rischiara l’intelletto,
E passa dalla mente in un momento al petto.
Onde dell’ira ad onta, passion mia dominante,
Coll’uso di ragione mi calmo in un istante.
Ciò però non crediate costi poca fatica;
È duro il soggiogare una passion nemica.
Usai per lungo tempo a impormi da me stesso
Una sensibil pena in ogni caldo eccesso.
Talor mordeami un dito per punir l’impazienza;
Durandomi la collera usava un’astinenza.
Alfine a poco a poco sono arrivato a segno,
Che mai più d’un minuto non dura in me lo sdegno.
Ma tornano i seccanti filosofastri insani;
Non vorrei mi obbligassero a mordermi le mani.
Andiam. Le mie intenzioni desio di farvi note;
Ma colà sospirando passeggia la nipote.
Due parole le dico, poi nello studio mio
Meco a parlar vi aspetto. Non vi affliggete. Addio. (parte
abbracciandolo un poco, con amicizia)
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