Carlo Goldoni
Il medico olandese

ATTO QUINTO

SCENA QUARTA

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SCENA QUARTA

 

Monsieur Bainer, poi madama Marianna.

 

BAI.

Ecco gl’insidiatori dei splendidi contanti:

Ecco gl’interessati filosofi ignoranti.

È ben che a maritarla con mio piacer sia giunto.

Termineran le insidie. Ecco Marianna appunto.

MAR.

Signor, voi mi diceste, che essendo sol, venissi;

Eccomi ai cenni vostri.

BAI.

Sì, Marïanna, il dissi;

E a tempo a me venite. Spiegò la fiamma ascosa

Monsieur Guden alfine, e vi desia in isposa.

Giovane, e d’alti fregi, ricco, prudente e saggio,

Par che a noi l’abbia scorto di provvidenza un raggio.

Voi l’amate?

MAR.

Sì certo, l’amo, signor, nol nego.

Questa mia fiamma onesta di compatir vi prego.

So che mi amate, e vedo che tenerezza umana

Caro farà costarvi vedermi andar lontana.

Ciò costerà a me pure fiero dolor di morte,

Ma superarsi è forza, e cedere alla sorte.

BAI.

Ah ingrata! avreste cuore di abbandonar lo zio,

Dopo cotante prove del tenero amor mio?

Sino in Polonia andreste con il consorte allato,

Lasciandomi, crudele, dolente e sconsolato?

Questi è l’amor di figlia, onde l’amor pagate?

Anima sconoscente! oh donne, oh donne ingrate!

MAR.

Oimè! voi mi atterrite. Col vostro labbro istesso

Non foste voi, signore, che hammi d’amar concesso?

Che vi abbandoni e parta, voi la cagion non siete?

BAI.

No, barbara nipote, di qua non partirete. (parte)

 

 

 


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