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Monsieur Bainer, poi madama Marianna.
BAI. |
Ecco gl’insidiatori dei splendidi contanti: Ecco gl’interessati filosofi ignoranti. È ben che a maritarla con mio piacer sia giunto. Termineran le insidie. Ecco Marianna appunto. |
Signor, voi mi diceste, che essendo sol, venissi; Eccomi ai cenni vostri. |
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BAI. |
E a tempo a me venite. Spiegò la fiamma ascosa Monsieur Guden alfine, e vi desia in isposa. Giovane, e d’alti fregi, ricco, prudente e saggio, Par che a noi l’abbia scorto di provvidenza un raggio. Voi l’amate? |
Sì certo, l’amo, signor, nol nego. Questa mia fiamma onesta di compatir vi prego. So che mi amate, e vedo che tenerezza umana Caro farà costarvi vedermi andar lontana. |
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BAI. |
Ah ingrata! avreste cuore di abbandonar lo zio, Dopo cotante prove del tenero amor mio? Sino in Polonia andreste con il consorte allato, Lasciandomi, crudele, dolente e sconsolato? Questi è l’amor di figlia, onde l’amor pagate? Anima sconoscente! oh donne, oh donne ingrate! |
Oimè! voi mi atterrite. Col vostro labbro istesso |
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BAI. |