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ATTO PRIMO
SCENA PRIMA Piazza rustica in pianura con fabbriche antiche, e in distanza il castello di Malmantile sopra una collina. Varie botteghe amovibili, con merci e venditori, che formano il mercato, e vari contadini e contadine che vendono i loro prodotti. Berto, Lena e Cecchina ai loro posti. Lampridio, il Conte della Rocca e Brigida che passeggiano per il mercato, e Rubiccone da un lato per esercitare la sua professione.
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SCENA PRIMA
Piazza rustica in pianura con fabbriche antiche, e in distanza il castello di Malmantile sopra una collina. Varie botteghe amovibili, con merci e venditori, che formano il mercato, e vari contadini e contadine che vendono i loro prodotti.
Berto, Lena e Cecchina ai loro posti. Lampridio, il Conte della Rocca e Brigida che passeggiano per il mercato, e Rubiccone da un lato per esercitare la sua professione.
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Che bella festa, che bel mercato! Qui tutto è bello, qui tutto è grato: Non vi è castello più signorile Del bel castello di Malmantile. Aria sanissima, - terra buonissima, Che giocondissima - per noi sarà.
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Chi vuol capponi, chi vuol galline? Chi vuol comprare le ricottine? Chi vuol dell'ova, si accosti qua.
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Chi va, chi viene, chi compra o vende; Ciascun può fare con libertà.
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Io sono un medico di gran valore
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Tutti |
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Che bella festa, che bel mercato! Qui tutto è bello, qui tutto è grato! Non vi è castello più signorile Del bel castello di Malmantile. Aria sanissima, - terra buonissima, Che giocondissima - per noi sarà.
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LAM. |
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CON. |
Certo, ve lo protesto, Il mercato miglior non vi è di questo. Ma voi di Malmantile Lo rendete migliore, e a maraviglia |
LAM. |
Troppa grazia mi fa coi detti suoi... Al complimento rispondete voi. (a Brigida) |
Risponderò, come da me si suole, Liberi sensi in semplici parole. |
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LAM. |
Che tu sia benedetta! (Pare una dottoressa). |
CON. |
Il padre è stolto, e un po' leggera è anch'essa.
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Chi vuol capponi, chi vuol galline? Chi vuol comprare le ricottine? Chi vuol dell'ova, si accosti qua.
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LAM. |
(Cotesti contadini Che vengono al mercato, L'utile che mi vien non mi hanno dato. Ho del Conte un pochin di soggezione). (da sé) E voi, figliuola mia, |
CON. |
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Sono tutta disposta a favorirla. (parte col Conte)
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RUB. |
Io sono un medico di gran valore,
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LAM. |
(Anche costui che dicesi Dee col governatore Far la sua obbligazione, Se vuol esercitar la professione). (da sé) |
RUB. |
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LAM. |
Una parola. |
RUB. |
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LAM. |
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RUB. |
Sfortuna mia. |
LAM. |
Bacio le mani di vossignoria. |
RUB. |
Per far veder chi sono, Che avesse almen cinque malanni o sei: La febbre, lo scorbuto, il mal d'orina, |
LAM. |
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RUB. |
Subito, immantinente. |
LAM. |
Io non voglio cerotti... |
RUB. |
Ecco un arcano, La polve mia per risanare i denti. |
LAM. |
Della polvere vostra Noi parlerem da poi. Ora voglio da voi... |
RUB. |
Prenda questa porzion del mio liquore. Coll'oro incorporato, D'erbe composto, di radici e sali, Di balsami, di gomme e minerali, Buon per la digestione, Buon per la convulsione, |
LAM. |
Buon per quel che volete; Ma voi non intendete Quel che or da voi pretendo... |
RUB. |
Ella crede ch'io sia Un di coloro ciarlatan chiamati. Ecco qui gli attestati |
LAM. |
Io non voglio saper... |
RUB. |
Noi sottoscritti facciamo fede A chi ne dubita, a chi non crede, È un uomo celebre, è un gran dottore, Che ha fatto cose da inorridir. Un povero stroppiato; Donò la sanità. E per la verità Diciamo ed attestiamo, L'operatore, Ha risanati Tanti ammalati, Che dai maledici Fu discacciato per impostor. |