IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
MOL. |
Sì, sì, fra poco i’ spero veder le donne irate Per opra di Valerio alla ragion tornate. Ma come in un momento cambiossi madre e figlia? E fin la serva istessa? Qualch’empio le consiglia. |
LEAN. |
Molier, le tue bottiglie gettar puoi tu nel fiume. Ah, ne ho bevute un paio, che incanteriano un nume. Il tuo Borgogna amaro non mi è piaciuto un fico. Oh, che vin di Sciampagna bevuto ho da un amico! Con due fette di pane salato e abbrustolato, |
MOL. |
Buon pro vi faccia. (Oh donne! oh donne indiavolate!) |
LEAN. |
|
MOL. |
|
LEAN. |
Ecco qui; maledetta la vostra ipocondria; Cogli orsi siete degno di stare in compagnia. Eh, non pensate a nulla, fate il vostro mestiere: Ogni due versi, o quattro, bevetene un bicchiere, E dopo d’ogni scena, una bottiglia almeno, E terminando ogni atto, un grosso fiasco pieno. Indi, finita l’opra, se stanco è l’intelletto, Bevete, e poscia andate caldo dal vino a letto. |
MOL. |
|
LEAN. |
Eh, s’io compor dovessi, opre farei più amene: Non già come le vostre di freddure ripiene. Poiché, Molier mio caro, per dir la cosa schietta, Nelle commedie vostre vi è sempre la burletta. |
MOL. |
Io soffro da un amico esser ripreso, e taccio. Vario è il mio stile, è vero, ma a caso non lo faccio. Io parlo agli artigiani, io parlo ai cavalieri; A ognun nel suo linguaggio parlar fa di mestieri. Onde in un’opra istessa usando il vario stile, Piace una scena al grande, piace una scena al vile. Se per la gloria sola l’opere mie formassi, E di piacer a tutti per l’util non curassi, |
LEAN. |
|
MOL. |
Oh, se ascoltar volessi i bei suggerimenti, Che ognor dati mi sono da fertili talenti, Ogn’opra ch’io facessi, almeno almen dovrei Da capo a piè rifarla tre, quattro volte, o sei. |
LEAN. |
Che diavolo! quest’oggi, e non ho ancor pranzato, Non posso stare in piedi, ho un sonno inusitato. Nella vicina stanza io vedo un canapè; Pel sonno che mi opprime, egli è opportuno, affè. |