MOL.
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Ecco, Valerio torna. Mi sembra allegro in viso.
Mi recherà (lo spero), qualche felice avviso.
Valerio, quai novelle?
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VAL.
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Via, via, non sarà nulla.
La madre è scorrucciata, afflitta è la fanciulla:
Ma a recitar verranno, faranno il lor dovere,
Ché per passion privata non lasciasi il mestiere.
Sol la Béjart pretende venire assicurata,
Che le sarà la figlia non tocca e rispettata.
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MOL.
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E chi è che far presuma insulto ad Isabella?
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VAL.
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Dice che voi tentate rapir la giovin bella.
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MOL.
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Amico, quest’è un sogno.
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VAL.
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E niun ve lo contrasta.
Di già dalla servente intesi quanto basta:
Qui venne, voi assente, il perfido Pirlone,
Che va per ogni dove, mendace bacchettone.
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MOL.
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Sì, sì, quel professore d’indegna ipocrisia,
Ch’è il primo originale della commedia mia.
Ditemi, che ha egli fatto?
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VAL.
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Con arte sopraffina
Oprò che l’amor vostro svelasse Isabellina.
Lo disse indi alla madre; e dielle il van consiglio
Di evitar sul teatro di perderla il periglio.
Così...
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MOL.
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Così sperava quel pessimo impostore
Troncar quella commedia, che gli trafigge il cuore.
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VAL.
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Sedusse la Foresta, che gisse a star con lui;
Ma poscia la figliuola, pensando a’ casi sui
E meglio da’ miei detti del vero illuminata,
Vi prega di tenerla, ed è mortificata.
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MOL.
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Ah, sempre più d’esporre il mio Tartuffo ho sete;
Di Pirlone il ritratto sulla scena vedrete.
Mancami una sol cosa... Oh! se potessi avere...
Foresta, se il volesse, farmi potria il piacere.
Ella ha spirto bastante.
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VAL.
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Qualche pensier novello?
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MOL.
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Di Pirlone vorrei il tabarro e il cappello,
Mostacchi a’ suoi simìli, e ugual capellatura,
Farei al naturale la sua caricatura.
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VAL.
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Ma come mai di dosso levargli il suo mantello?
Come vi lusingate, ch’ei lasci il suo cappello?
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MOL.
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Un’invenzion bizzarra or mi è venuta in testa,
E basta mi secondi con arte la Foresta.
Vedrò di lusingarla, le darò l’istruzione,
E in questa casa io stesso tornar farò Pirlone.
Indegno! Ecco svelato per opra sua l’affetto,
Che per la mia Isabella tenea celato in petto;
E senza il vostro aiuto, saggio Valerio amato,
L’onor mio, l’util nostro, saria precipitato.
Di risa e di fischiate Pirlon sarà la meta,
Io voglio vendicarmi da comico poeta. (parte)
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