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Leandro, il conte Lasca e detti.
LEAN. |
Viva Molier mill’anni, viva la vostra musa Ad istruire eletta, a dilettar sol usa. Ah! che piacer di questo maggior non ho provato: Molier, ve lo protesto, m’avete imbalsamato. |
MOL. |
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CON. |
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MOL. |
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LEAN. |
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MOL. |
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CON. |
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MOL. |
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LEAN. |
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CON. |
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VAL. |
(Credo che alle parole il cuor non corrisponda). |
MOL. |
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LEAN. |
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MOL. |
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CON. |
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LEAN. |
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CON. |
Ma voi siete brutale. |
LEAN. |
Venne al teatro meco, e non vedea la via; Andammo barcollando sino alla loggia mia. |
MOL. |
Tre ore? |
VAL. |
(L’ha sentita. Parla con fondamento). |
LEAN. |
Fec’io quel che far soglio, quando alterar mi sento. |
VAL. |
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MOL. |
Dunque, per quel ch’io veggio, |
CON. |
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LEAN. |
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CON. |
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LEAN. |
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CON. |
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LEAN. |
Un sarto ha registrati tutti i passi morali. |
VAL. |
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MOL. |
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LEAN. |
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MOL. |
Ma come alla commedia v’andaste deliziando, Un cenerà dormendo, e l’altro passeggiando. |
LEAN. |
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CON. |
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LEAN. |
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CON. |
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MOL. |
(Eppur fia necessario aver tal gente amica). Volete cenar meco? Uopo non è ch’io il dica. Poco, ma di buon cuore, avrete da Moliere, Che solo per dar molto, molto vorrebbe avere. |
LEAN. |
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CON. |
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LEAN. |
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CON. |
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VAL. |
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MOL. |
Giovine siete ancora; udite ed apprendete. I tristi più che i buoni noi secondar conviene, Acciò non dican male, se dir non sanno bene. Il finger per inganno è vergognosa frode, |
VAL. |
Moliere è un uomo saggio, Moliere è un uomo tale, Di cui la Francia nostra non ha, non ebbe eguale; Ed esser non potrebbe in scena autor valente, S’egli non fosse in casa filosofo eccellente. (parte) |