Carlo Goldoni
L'amante militare

ATTO PRIMO

SCENA SESTA

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SCENA SESTA

 

Arlecchino e detti.

 

ARL. Sior. (di dentro)

PANT. Presto, porta dell’acqua fresca.

ARL. Sior sì, subito. (di dentro)

PANT. Corri.

ARL. Vegno. (di dentro)

PANT. Ma subito.

ARL. Son qua. (viene correndo con un boccale di acqua; casca e lo rompe)

PANT. Oh, tocco de strambazzo!

ARL. Ma se...

PANT. Tasi .

COR. E con questo strepito non rinviene; adesso, adesso. (parte, poi torna)

PANT. Dell’acqua, presto. (ad Arlecchino)

ARL. Sior sì, subito. (parte, poi torna)

PANT. Vardè, i me lassa solo. Corallina. (chiama)

COR. Eccomi coll’aceto.

PANT. Bagnela sotto el naso.

COR. La bagno, ma non facciamo niente.

PANT. Te digo che la vol esser acqua. Arlecchin, presto. (chiama)

ARL. Son qua. (con una secchia piena d’acqua)

PANT. Perché col secchio?

ARL. Per far presto.

PANT. qua. (mostra di spruzzar l’acqua nel viso di Rosaura)

COR. Non facciamo niente.

PANT. Gnente.

ARL. Lassè far a mi.

PANT. Cossa farastu?

ARL. Siora Rosaura. (la chiama forte nell’orecchio)

PANT. Va via de qua.

COR. Par morta.

PANT. Oh poveretto mi!

 

 

 


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