Carlo Goldoni
I morbinosi

ATTO QUINTO

SCENA SECONDA   Ottavio, poi Lelio

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SCENA SECONDA

 

Ottavio, poi Lelio

 

OTT.

Il ciel mi ha qui condotto per fare un'opra buona;

Quando di ciò si tratta, affé non si canzona.

Ma vo' col caro Lelio seguir la burla ancora.

Quando di qua si parte, la finiremo allora.

LEL.

La Contessa dov'è?

OTT.

Finora è stata meco.

LEL.

Perché con voi, signore?

OTT.

Perché Cupido è cieco.

LEL.

Non capisco.

OTT.

Sappiate ch'è il di lei cuor sdegnato,

Perché con altre donne voi avete ballato.

LEL.

Davver? s'ella è gelosa, segno che mi vuol bene.

OTT.

Ella è meco venuta ad isfogar sue pene.

In pubblico voleva darvi d'amore un segno;

Ma io l'ho sconsigliata.

LEL.

Siete un uomo d'ingegno.

OTT.

Tutti non sanno mica quale sia il vero affetto.

LEL.

Certo avrebbero detto che lo fa per dispetto.

OTT.

Piuttosto, se volete qualche nuovo attestato

Dell'amor suo, la chiamo.

LEL.

No no, bene obbligato.

OTT.

Siete forse pentito?

LEL.

L'adoro più che mai.

Ma in materia di questo, mi ha favorito assai.

OTT.

Quando poi sarà vostra, io credo in verità

Che di queste finezze ne avrete in quantità.

LEL.

Quando poi sarà mia... non so che dir, vedremo;

Credo che le finezze noi ce le cambieremo.

OTT.

Dite, avete risolto sposar quella signora?

LEL.

Se ho risolto, mi dite? Ma se non vedo l'ora!

OTT.

La conoscete bene?

LEL.

So quel che avete detto.

OTT.

Se non fosse contessa?

LEL.

Come! vi è del sospetto?

OTT.

Ella è una cantatrice.

LEL.

Affé, l'ho conosciuta

Che sapeva la musica nel batter la battuta.

OTT.

Sposerete una donna che ha esercitato il canto?

LEL.

Questo cosa m'importa? La sposo tant'e tanto.

OTT.

Ma il decoro?

LEL.

Il decoro... intesi a dir così,

Che suol la maraviglia svanir dopo tre .

OTT.

Bravo, così mi piace. A rivederci, amico.

LEL.

Dove andate?

OTT.

Ove vado sinceramente io dico.

Vado dalla Contessa, idest dalla cantante.

LEL.

Che avete a far con lei?

OTT.

Oh, delle cose tante.

LEL.

Non vorrei che pensaste levarmi ancora questa.

OTT.

Questo tristo pensiere non vi cacciate in testa.

Vado a parlar per voi. Vado a disingannarla

Che voi, perché è cantante, vogliate abbandonarla.

Anzi che voi talora avete un bel falsetto,

E che con lei potrete cantar qualche duetto.

Circa al ballo, dirò che, se avete ballato,

Vi hanno quelle signore pregato e ripregato;

E al di lei cuor temendo recar qualche molestia,

Siete stato costretto ballar come una bestia.

Dirò che il caro Lelio la virtuosa apprezza;

E che venga qui subito a farvi una finezza. (parte)

 

 

 


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