Carlo Goldoni
I morbinosi

ATTO QUINTO

SCENA ULTIMA   Lelio e detti.

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SCENA ULTIMA

 

Lelio e detti.

 

LEL.

Siete qui? da per tutto vi cerco, e non vi trovo. (a Brigida)

BRI.

Da mi cossa voressi?

LEL.

Vi è qualcosa di nuovo?

OTT.

Certo, amico carissimo, vi è qualche novità.

Ella ha per maritarsi le sue difficoltà.

Più di cento ragioni mi ha detto in confidenza

Per cui di maritarsi ha qualche renitenza.

LEL.

Quali son questi obbietti?

OTT.

Eccoli in due parole.

Principiamo da questo: dice che non vi vuole.

LEL.

Bastami questa sola. Più non v'incomodate.

S'ella ciò mi conferma, vi riverisco, andate.

BRI.

Sior sì, ghe lo confermo; no per poco respeto,

Ma perché in tel mio stato un'altra sorte aspeto.

In te le mie desgrazie el ciel me agiuterà,

Perché in te l'assistenza del cielo ho confidà.

Ma no parlemo più de ste malinconie;

Andémo che le barche xe a l'ordene fenie.

Andémo che i ne aspeta, e tuti xe curiosi

De véder in sta sera el fin dei Morbinosi.

Certo che nol sarà quelo che molti aspeta;

Come se poderà, se farà qualcosseta.

Ha dito sior Lunardo che averzì quel porton;

E a tuti sti signori ghe femo un repeton.

 

Si apre il tendone e si vede una tartana illuminata, con peote illuminate, e varie gondole, dove tutti vanno a montare, chi in un luogo, chi nell'altro. Si sentono suoni, sinfonie e canti, e con questo termina la Commedia.

 

Fine della Commedia.

 

 

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