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AUR. |
Quando a noi altre donne Senza filosofar pigliam marito. Ma ecco che sen viene |
FIL. |
Si farà, si farà, non mi stancate. |
AUR. |
Benissimo starei, |
FIL. |
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AUR. |
Egli è tutto sudato; Si sarà affaticato. (lo asciuga col fazzoletto) |
FIL. |
Se lo dico! |
AUR. |
Io so che vi vorrebbe, Per sollevarvi da cotanti affanni. |
FIL. |
Dite, che vi vorrebbe? |
AUR. |
Una sposina. |
FIL. |
Una sposina? Sì; ma il matrimonio Il marito dev'esser uom valente; Ed io sono avvezzato a non far niente. |
AUR. |
Vi vorrebbe una moglie Che sapesse di conti e di scrittura; Una che con bravura Che con i palazzisti |
FIL. |
Oh il ciel volesse che una donna tale Ritrovar io potessi! |
AUR. |
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FIL. |
Oh brava! |
AUR. |
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FIL. |
Come sei tu informata |
AUR. |
Oh, che cosa mai dite? Ch'usano i palazzisti |
FIL. |
(Davver, che quasi quasi Io me la piglierei). |
AUR. |
(Quanto è baggiano! |
FIL. |
Sei tu pel matrimonio? |
AUR. |
Oh signor no. |
FIL. |
E s'io ti proponessi un buon partito? |
AUR. |
Come sarebbe a dir... |
FIL. |
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AUR. |
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FIL. |
Qui nessuno ci sente. |
AUR. |
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FIL. |
Tuo marito sarò, se tu mi vuoi. |
AUR. |
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FIL. |
Io, io te la farò. |
AUR. |
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FIL. |
Cara, tu agli occhi miei sembri una stella.
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AUR. |
Oimè, cos'è questo Son stata finor: Adesso per voi Mio caro, ma poi, Di me che sarà? Son troppo innocente Oimè, non vorrei Di me semplicetta, Di me poveretta, |