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FIL. |
L'ho sempre detto ch'è una buona figlia Aurelia, di buon'indole e talento, E di prenderla in moglie io son contento. Ma quando? Eh, si farà! Ma mi potrebbe Fuggire dalle mani. Andiamo subito, |
LIS. |
Signor padre, un affar di gran premura Mi conduce da voi. |
FIL. |
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LIS. |
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FIL. |
Me ne rallegro assai. |
LIS. |
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FIL. |
Benissimo, e così? |
LIS. |
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FIL. |
Ne parleremo poi. |
LIS. |
Volea venir da voi, |
FIL. |
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LIS. |
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FIL. |
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LIS. |
Dunque, che gli ho da dire? |
FIL. |
Per or se ne può ire; |
LIS. |
Ma quando? |
FIL. |
Oh l'è lunga! |
LIS. |
Io stessa Da lui ritornerò. |
FIL. |
Da lui? Signora no. |
LIS. |
Dunque anderete voi. |
FIL. |
Non posso, non ne ho voglia. |
LIS. |
La civiltà lo vuole; Se non ci andate voi, ci anderò io.
Crudo padre e dispietato; Del mio core innamorato Lo sapete s'io fui sempre Rassegnata ed umil figlia; |