Carlo Goldoni
Il negligente

ATTO TERZO

SCENA SECONDA   Lisaura e Aurelia

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SCENA SECONDA

 

Lisaura e Aurelia

 

LIS.

Amor non mai pace.

Quand'un'alma dovrebbe esser contenta,

Timore e gelosia l'alma tormenta.

AUR.

O signora Lisaura, le son serva.

Ella è sempre più bella e più vezzosa.

Quando mai si fa sposa?

LIS.

Ch'io sia sposa o fanciulla,

Quest'è un affar che a voi non preme nulla.

AUR.

Anzi mi preme assai;

Anzi sempre bramai

Che il ciel secondo e amico

Fosse al suo cor. (Non me n'importa un fico).

LIS.

Ed io bramai di core,

Per non dirvi bugia,

Che voi di questa casa andaste via.

AUR.

Grazie alla sua bontà. V'andrò, ma forse

Bramerà il mio ritorno,

E si ricorderà d'Aurelia un giorno.

LIS.

È difficile molto.

AUR.

Oh già si sa,

Che una dama di rango non si degna

Rammentarsi di me vile ed abbietta.

LIS.

Siete, Aurelia mia cara, una fraschetta.

 

Principiai amar per gioco,

E d'amor il cor m'accesi;

Già m'alletta il dolce foco,

E maggiore ognor si fa.

Fra i piaceri e fra i diletti

Oggi nacque il mio tormento:

Ma d'amare io non mi pento,

Perché spero alfin pietà. (parte)

 

 

 


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