Carlo Goldoni
Il negligente

ATTO TERZO

SCENA TERZA   Aurelia, poi Cornelio

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SCENA TERZA

 

Aurelia, poi Cornelio

 

AUR.

Vedrà, vedrà la stolta,

Quale sarà del simular l'effetto.

CORN.

Aurelia, ecco in un foglio

Assicurata alfin la nostra sorte.

AUR.

Adorato consorte,

Voi mi date la vita.

CORN.

Abbiam buscato

Trentamila ducati, e siamo in tre,

Diecimila de' quai toccano a me.

AUR.

Ora, se a me non riesce

Di carpirgli la dote,

Poco v'importerà.

CORN.

Nulla mi preme.

I diecimila li godremo insieme.

AUR.

(Buon per me. Filiberto

Ora meco è sdegnato).

CORN.

Che ne dite?

Son io di buona testa?

AUR.

Ma il denaro

L'avete ancora avuto?

CORN.

No, ma son qui venuto

Per farmelo contare.

AUR.

Fra tanto ci potressimo sposare.

CORN.

Ciò si fa facilmente. Ecco la mano.

AUR.

Accetto il dolce invito:

Tua consorte son io.

CORN.

Son tuo marito.

 

AUR.

Che bel contento è questo

Sposarsi qui fra noi!

Ma questa sera poi,

Cornelio, come andrà?

Oh che piacer, mio caro,

Oh che felicità!

(Se Filiberto è in collera,

Più non importa a me.

Qualcuno sempre c'è

Che fa la carità). (parte)

 

 

 


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