Carlo Goldoni
Le nozze

ATTO PRIMO

SCENA QUARTA   Dorina, Mingone e Titta

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SCENA QUARTA

 

Dorina, Mingone e Titta

 

DOR.

Via, lasciatemi stare,

Non mi state per ora a tormentare.

Già m'ho da maritar con un di voi,

Ma chi mi toccherà, non so dir poi.

TITTA

Il padrone comanda,

Dorina sarà mia.

MING.

Sciocco, scioccone.

Come c'entra il padrone

Della consorte colla cameriera?

Sarà mia quella gioja innanzi sera.

DOR.

Già la padrona, non so dir perché,

Non mi vuol più con sé.

Non ho padremadre,

Casa pronta non ho per ricovrarmi:

Necessario è ch'io pensi a maritarmi.

S'è accesa la gran lite fra i padroni

Per voi, bei soggettoni,

Onde deciderà presto la sorte

A chi debba Dorina esser consorte.

TITTA

Dite la verità, Dorina cara,

Sareste più contenta

Maritandovi a me?

DOR.

Non so.

MING.

Parlate,

Il vostro cor spiegate;

Vi piace il volto mio?

DOR.

Eh, signor sì.

TITTA

Ehi, mi volete ben?

DOR.

Così e così.

MING.

Ho delle terre al sole;

Ho delle bestie ancora al mio comando;

E poi per lavorar, quando bisogna,

Non la cedo a nessun.

DOR.

Me ne consolo.

TITTA

Ho casa ed ho bottega;

Servo per mio diletto,

Ma fra denari e roba

Tengo un buon capital.

DOR.

Me ne rallegro.

MING.

Voi decider potete,

Basta che voi volete.

DOR.

Si vedrà.

TITTA

Mi esibisco di cor.

DOR.

Per sua bontà.

MING.

Sentite una parola.

(Di lui non vi fidate;

Miserabile voi, se vi sposasse!

È un Barone colui di prima classe). (piano a Dorina)

DOR.

Davver?

TITTA

Ehi! favorisca;

Le ho da dir una cosa.

(Se foste mai la sposa di Mingone,

V'avviso, egli è una schiuma di briccone). (piano a Dorina)

DOR.

Oh capperi!

MING.

Che occorre

Parlarle nell'orecchio?

Ella dee dirlo chiaramente e forte

Di chi vuol, di chi brama esser consorte.

TITTA

Lo dica pur, già so ch'io son l'eletto.

MING.

Preferire da lei sentirmi aspetto.

DOR.

Tutti due meritate,

Ma tutti due mi fate

Un poco di timore;

Ah, sceglierei se vi vedessi il core.

 

Voi avete un bel visetto (a Titta)

Rotondetto, - vezzosetto.

Voi avete un occhio bello (a Mingone)

Bricconcello, - ladroncello.

Ma quel core come sta?

Come stiamo a fedeltà?

Ah, furbetto, - graziosetto,

Mi vorresti corbellar.

Non ancora, - no per ora,

Non mi vuò di voi fidar.

Voi ecc. (parte)

 

 

 


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