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MACHMUT: Servi, udite la legge che Machmut v'impone,
Mosso al fiero comando da sdegno e da ragione.
Se intorno a questo tetto Tamas errar si vede,
Di por più non ardisca fra le mie soglie il piede.
L'empio veder non voglio, fin ch'io respiro e vivo;
Del mio amor, del mio nome, d'ogni mio ben lo privo;
In odio al ciel sdegnato, in odio al genitore
Perfido figlio, ingrato, del genitore a scorno
Vada a soffrir la pena di un pertinace amore. (partono i servi)
Abbandonar crudele la sposa il primo giorno?
Per riparare ai danni di un'infelice oppressa,
Al generoso Alì ho la sua man concessa;
D'amore o d'amicizia fu provvido il consiglio,
Ma l'odio in me non puote scemar contro del figlio:
Figlio, che fu sinora mia pace e mio diletto,
E in avvenire è forza ch'io l'odii a mio dispetto;
Che se mi piacque in lui della virtude il dono,
Or che virtù calpesta, il suo nemico io sono.