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BULGANZAR: Posso venir?
IBRAIMA: Sì, vieni.
LISCA: Vien, Bulganzar garbato.
IBRAIMA: Narraci quel ch'è stato.
BULGANZAR: Che volete ch'io narri? Questa è la conclusione:
Ircana finalmente consorte è del padrone.
IBRAIMA: Eccole tutte due contente in un sol dì.
Una sposato ha Tamas, l'altra ha sposato Alì.
BULGANZAR: Parvi che sien contente ai lor mariti appresso;
Ma le disgrazie loro hanno principio adesso.
Ircana, che ha ottenuto quel che ottener volea,
Irata, come prima, veduto ho che fremea.
Lo sa che in questa casa venir le fu interdetto;
Sa che Fatima ancora dimora in questo tetto.
Gettarsi ella vorrebbe del suocero alle piante;
Ma ancor le dà sospetto di Fatima il sembiante;
Ed ha che la tormentano, senza ascoltar ragione,
La gelosia da un lato, dall'altro l'ambizione.
ZAMA: Prego il ciel che non torni.
LISCA: Or sì, s'ella vi viene
Col nome di padrona, con lei si starà bene!
IBRAIMA: Meglio per noi, che avesse Fatima a restar qui.
BULGANZAR: Ora è in un bell'imbroglio anche il povero Alì.
IBRAIMA: Perché?
BULGANZAR: Chi sa se Osmano, l'altrier da noi partito,
Contento è ch'egli sia di Fatima marito?
V'è una gran differenza di Tamas dallo stato
A quello di costui, che meno è fortunato.
Egli al campo vicino a ritrovarlo andò;
Ma che ritorni vivo promettere non vuo'.
Osmano è una bestiaccia; se scaldasi il cervello,
Rimanda senza testa il genero novello.
LISCA: Per Fatima la cosa brutta sarebbe affé,
Vedova andar due volte in men di giorni tre.
IBRAIMA: Perché andar egli stesso? Altri dovea mandar;
Era men mal che andato fossevi Bulganzar.
BULGANZAR: Brava; perché s'avesse dunque con me sfogato
IBRAIMA: Se teco si sfogava, che mal sarebbe stato?
Al mondo poco preme d'un uom come sei tu.
Tu sei su questa terra un mobile di più. (parte)
BULGANZAR: Sentite come parla colei con un par mio?
LISCA: Caro il mio Bulganzar, penso così ancor io.
Un albero incapace di rendere buon frutto,
È ben che dalla terra si sradichi del tutto.
BULGANZAR: Che ti venga il malanno.
Si sa che tu nel mondo non servi che d'intrico.
Un uom che ha la consorte, da lei non s'ha a dividere:
Se muore Bulganzar, è un uom che fa da ridere. (parte)
BULGANZAR: Maltrattano le donne con sprezzo e villania,
Ma alfin, se son qual sono non è per colpa mia.
Eppure intesi a dire vi sieno in altri stati
Degli uomini miei pari, e ricchi e fortunati.
Se avessi bianco viso, andar vorrei lontano,
A far la mia fortuna da musico soprano.