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VAJASSA: Oh che disgrazia è questa, aver perso l'udito!
Meglio per me sarebbe un occhio aver smarrito
Quando le genti parlano, ed io non so di che,
Dubito che fra loro discorrano di me.
E arrabbio dal dispetto di non poter sentire,
E son la mia disgrazia forzata a maledire.
Oh non si tien da conto salute in gioventù,
E poscia vi si pensa quando non si può più.
Ho fatto de' strapazzi, che a dirli ora ho vergogna,
E in questa età canuta penar, soffrir bisogna;
E sino in faccia mia, più di un briccon si prova
A dir: peccati vecchi, e penitenza nuova.