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OSMANO: Non si risponde a tuono a quel che Osman vi chiede.
Fatima sarà meco...
IRCANA: Tamas il ver non taccia:
Il destin della figlia pubblichi al padre in faccia.
Non giungavi il timore ad avvilir così. (a Tamas, ad Alì)
Osman, Tamas è mio. Della tua figlia è Alì.
OSMANO: Tanto saper mi basta, superbe anime ardite! (sfodera la spada)
IRCANA: Lascia a me questo ferro.(prende la spada ad uno dei suoi soldati)
TAMAS: Da quelle soglie uscite.(verso la porta)
(Alì e Tamas sfodrano la spada e si pongono in difesa, ed i soldati principiano a uscir dalla porta in ordine di battaglia)
UN SOLDATO: Ah signor, siam perduti; del Re le guardie pronte
Ci assaliscono a tergo, e gl'inimici a fronte.
OSMANO: Non paventate, amici, fin che vi regge Osmano.
IRCANA: Ceda quest'uom sì forte.
OSMANO: No, tu lo speri invano.(S’attaccano i soldati di Tamas con quelli di Osmano, quali assaliti alle spalle dalle guardie sono obbligati difendersi da due parti. S’attaccano patimenti Tamas, Alì, ed Ircana contro Osmano, ed i seguaci,e combattendo si avviano tutti e lasciano la scena vuota.)