Carlo Goldoni
Ircana in Ispaan

ATTO TERZO

Scena Decima. Tamas, Alì e detti, poi Ircana

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Scena Decima. Tamas, Alì e detti, poi Ircana

 

MACHMUT: Vieni, o figlio, al mio seno.

TAMAS: Padre, pietoso il cielo

Diè forza al mio valore, e secondò il mio zelo.

ALÌ: Fatima perché trovo qui a Machmut unita?

MACHMUT: Alì, Tamas, io deggio a Fatima la vita.

Ella il mio sen difese contro il nemico altero;

Osman volea ferirmi, Osman va prigioniero:

E la pietà che ad essa ho per dover usata,

Da lei, per sua virtude, fu ben ricompensata.

ALÌ: Grazie ai Dei, che mi diero simile sposa in dono.

TAMAS: Fatima, egli è ormai tempo ch'io chieda a te il perdono.

Te lo domando in faccia al genitore amante,

In faccia del tuo sposo, lo chiedo a te dinante.

So che tradii me stesso nel non curar quel core

Ch'è il centro di virtude, l'idea del vero amore.

Le voci tue pietose, le luci tue leggiadre,

Mi preservar la vita; ora mi salvi il padre.

I benefizi usati in mio favor rammento;

So che fui teco ingrato, a mio rossor mi pento.

Degna tu sei d'amore; più amarti a me non lice;

Godi col fido amico, vivi con lui felice.

Dell'abbandono ingrato scusami, o bella, appieno:

Fra noi, se non amore, regni amicizia almeno.

Quel che mi parve un giorno per te sentire affetto,

Ora per te diviene giustissimo rispetto.

E tu, poiché mi amasti con saggio amor pudico,

Scordati d'ogni insulto in grazia dell'amico.

So che da te nol merto, so che un ingrato io sono,

Ma ai miei trascorsi aspetto dal tuo bel cuor perdono.

FATIMA: (Tal importuno assalto non mi aspettava al cuore).

MACHMUT: (Questa virtù mi piace).

ALÌ: (Tamas è un uom d'onore).

IRCANA: Via; Fatima pietosa alfin s'arrenda e ceda;

A chi la prega umìle il suo perdon conceda.

Le preci se non bastano di un giovane pentito,

Ascolti un padre amante, consigli un buon marito.

E se di tanti ai voti dura il suo cor restio,

I più sinceri uffizi porgo alla bella anch'io. (con ironia)

 TAMAS: (Ah il ragionar conosco, che simula il dispetto.

Odo da lungi il tuono, il fulmine mi aspetto).(da sé)

FATIMA: Non ha bisogno, Ircana, di stimoli il mio cuore

Per far quel che mi dettan le leggi dell'onore.

Tamas perdon mi chiede d'avermi a torto offesa

Me lo scordai qualora sposa d'Alì fui resa.

Di Machmut rispetto in lui l'unico figlio;

D'Alì, sposo ed amico, seguir deggio il consiglio.

E tu le preci tue usa ad uopo migliore,

Usale per te stessa, del tuo diletto al cuore.

Prega di cuor lo sposo che tollerar s'impegni

Donna che i benefizi suol compensar coi sdegni.(parte)

 


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