Carlo Goldoni
Ircana in Ispaan

ATTO QUARTO

Scena Settima. Vajassa e detti

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Scena Settima. Vajassa e detti

 

VAJASSA: Cos'è questo fracasso?

Mi han detto che si grida.

TAMAS: Vecchia, fra quelle porte

Essere chi dicesti?

VAJASSA: Parla un poco più forte.

IRCANA: Tu, perfida, celasti colà con trame ordite

La mia rival per esso?

VAJASSA: Non so cosa che dite.

Ma vi comando e dico che badi ognuno a sé,

Che questa la maniera di vivere non è.

Se tu non hai giudizio, (ad Ircana) se tu non taci, ardito, (a Tamas)

Lo dirò alla tua sposa; (a Tamas)lo dirò a tuo marito.(ad Ircana)

IRCANA: Mio marito chi è?

VAJASSA: Certo farò così.

Farò che il sappia Fatima, farò che il sappia Alì.

Credete ch'io non sia istrutta di ogni cosa?

Tu bada a tuo consorte; (ad Ircana), bada tu alla tua sposa.(a Tamas)

IRCANA: (Parla costei confusa).

TAMAS: Spiegati, vecchia insana:

Chi è la mia sposa? (forte)

VAJASSA: È Fatima. È Alì sposo d'Ircana.

TAMAS: Odi. (ad Ircana)

IRCANA: Chi ciò ti ha detto? (a Vajassa, forte)

VAJASSA: Le schiave me l'han detto.

TAMAS: Idolo mio, ravvisi se falso è il tuo sospetto? (ad Ircana)

IRCANA: Fin che restar ti caglia alla nemica appresso,

Tali funesti incontri ponno accader di spesso.

Siasi innocenza o colpa che ti guidò a quel sito,

Ciò non saria accaduto, se pria fosti partito.

E se partir ti mostri meco ancor renitente,

Il passo che facesti non crederò innocente.

VAJASSA: E ben? cosa si fa? (a Tamas)

TAMAS: Vattene. (a Vajassa, con dispetto)

VAJASSA: Anche di più?

Subito in quella stanza. (ad Ircana)

IRCANA: Taci. (con isdegno)

VAJASSA: Non parlo più. (timorosa)

IRCANA: Tamas, o vieni meco senza dimora alcuna,

O temi che ormai scoppi furor che in me si aduna.

Salvo non ti do il padre dall'ira mia, la vita

Salva non è di Fatima dalla mia destra ardita.

Paventa per te stesso, per me paventa ancora:

O d'Ispaan si parta, o qui si resti, e mora.

VAJASSA: (Non intendo parola).

TAMAS: Facciasi il tuo volere.

Andiam; sovra il cuor mio vedi quant'hai potere.

Ah non veder il padre fa il mio dolor maggiore.

IRCANA: Senza vederlo andiamo.

TAMAS: Ecco il mio genitore.

 


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