Carlo Goldoni
Ircana in Ispaan

ATTO QUARTO

Scena Tredicesima. Machmut, Tamas, e Ircana

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

Scena Tredicesima. Machmut, Tamas, e Ircana

 

IRCANA: (O si parli, o si vada). (piano a Tamas)

TAMAS: Signor.

MACHMUT: Figlio, che brami?

TAMAS: Arrossisco pensando, signor, quanto tu mi ami.

MACHMUT: Dell'amor mio sei certo, e in avvenir prometto

Darti maggior le prove del tenero mio affetto.

Son nell'età avanzato, son dai disagi oppresso,

L'impiego e la famiglia regolerai tu stesso.

Lieto alla sposa unito vederti or mi consolo;

Tutto il poter ti cedo, comanderai tu solo.

TAMAS: (Ircana?) (pateticamente guardandola)

IRCANA: E che vuoi dirmi?

TAMAS: Senza ch'io parli, intendi. (come sopra)

MACHMUT: Vieni, Ircana, e il possesso di questa casa or prendi.

A viver lieta in pace godo che alfin sei giunta:

Ti obbediran le schiave, a Fatima congiunta.

IRCANA: (Senti?) (a Tamas)

TAMAS: Che far poss'io?(ad Ircana)

IRCANA: Anima vile, ingrata! (a Tamas)

MACHMUT: Che ti molesta, Ircana? Ancor ti mostri irata?

Sei di chi t'ama e onora, sei nel tuo cor nemica?

IRCANA: Quello che saper brami, il figlio tuo tel dica.

MACHMUT: Parla, figlio, mi svela questo novello arcano.

TAMAS: Padre... signor... io deggio... ah che lo tento invano. (confuso parte)

MACHMUT: Oimè! qual ria sventura mi vuol sempre infelice?

Parlami tu per esso.

IRCANA: Sì, più tacer non lice.

Co' benefizi suoi Machmut troppo mi onora.

Esser dovrei contenta, ma non lo sono ancora.

No, superar non posso il duol che all'alma io sento:

Pavento dello sposo, di Fatima pavento.

Una di noi lontana dee andar da questo tetto.

Pensa, risolvi, imponi. La tua sentenza aspetto.(parte)

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License