Carlo Goldoni
Ircana in Julfa

ATTO PRIMO

Scena Quarta. Demetrio, Ircana, Bulganzar

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

Scena Quarta. Demetrio, Ircana, Bulganzar

 

DEMETRIO: Parte Zaguro, e mostra covar doppia intenzione.

BULGANZAR (Misero! dalla bocca gli han cavato il boccone). (da sé)

Orsù, signori miei, vi lascio in libertà.

Prima che 'l s'avanzi, ritorno alla città.

Ehi! c'è niente per me? (a Demetrio)

DEMETRIO: Quel che tu vuoi ti dono

IRCANA: Vattene, per pietade. Signor, chiedo perdono.

Non vo', per mia cagione, che un sol dinar si spenda

S'altra mercé pretende da me, da me l'attenda.

Ti darò le mie vesti, avido, ancor se vuoi.

Mi spoglierò, ribaldo.

BULGANZAR: Tienti gli abiti tuoi.

Credea non oltraggiarti, chiedendo in cortesia

La mancia al mercatante. Non parlo. Vado via.

Se veggo quell'amico, dimmi, ho da salutarlo?

IRCANA: Vattene per pietade. Non mi parlar...

 BULGANZAR: Non parlo.

DEMETRIO: (Fa sospettar costui). (da sé)

BULGANZAR: Per cagion della fuga, torno in Julfa a salvarmi.

DEMETRIO: (Teme costui di che?) (da sé)

BULGANZAR: Tamas si vendicasse?

IRCANA: Vuoi partir? (minacciosa)

BULGANZAR: (Vo a vender questa gioja per ricavarne il prezzo.

Se sarò bastonato, sono al bastone avvezzo;

Ed ho sì dura pelle, che per un po' di mancia,

Cinquanta bastonate prenderei sulla pancia). (da sé e parte )

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License