Carlo Goldoni
Ircana in Julfa

ATTO TERZO

Scena Seconda. Zulmira e la suddetta

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Scena Seconda. Zulmira e la suddetta

 

ZULMIRA Solo fra queste piante, solo passeggia Ircano?

Perché attender ti festi da me sinora invano?

IRCANA Perdonate, signora, se il primo in cui servo,

Meno le leggi vostre di quel ch'io debba, osservo.

In avvenir vedrete che obbediente i' sono.

Posso sperar da voi perdon?

ZULMIRA Sì, ti perdono.

Ma in avvenir non essere nell'obbedirtardo.

Vo', per esser servita, vo' che ti basti un guardo.

Non l'averai sdegnoso, non l'averai crudele,

Se mi sarai tu grato, se mi sarai fedele.

Varie donne vedesti in un albergo istesso;

Ma son io che ha l'impero dal sposo a me concesso.

Non ti curar di quelli che di poter son vuoti.

Torbida è la cognata, garrule le nipoti.

Volgiti a me soltanto, io quella son cui lice

Aver la sorte in mano per renderti felice.

IRCANA Vostro favor mi cale, la pietà vostra invoco.

Tutto farò per voi.

ZULMIRA Quel che ti chiedo, è poco.

IRCANA V'ho a servire alla mensa?

ZULMIRA No, dispensarti io voglio.

IRCANA Alle stanze?

ZULMIRA Alle stanze.

IRCANA (Vuol essere un imbroglio). (da sé)

ZULMIRA Sì, ti perdono.

 


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