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DEMETRIO Puoi, se t'aggrada, Ircana, cambiar le spoglie armene.
IRCANA Cambiar vesti non curo; cambiar vorrei di pene.
DEMETRIO Queste dal tuo bel core involerà il destino.
Per te vo' d'Ispaan riprendere il cammino.
Parlerò con chi scrisse da me ben conosciuto
Noto mi è Machmut, Alì seco ho veduto
Noti mi son tuoi casi, so il dolor che ti affanna;
Vedrò se ti lusinga chi scrisse, o se t'inganna.
Pietà per te mi muove, la merta il tuo cordoglio
Padre tuo mi proposi, qual padre esser ti voglio.
Breve le due cittadi sai che parte il sentiero;
Più breve a me lo renda un agile destriero.
Ritornerò fra poco, nunzio sper'io di bene;
Nunzio della tua pace, conforto alle tue pene.
Da me, vezzosa Ircana, spera più lieto avviso;
Calma nel sen l'affanno, torna serena in viso.
Prepara a nuove gioie l'angustiato seno,
Non far che d'allegrezza colpiscati un baleno;
Ma sgombra la mestizia dall'alma a poco a poco,
Onde piacer ritrovi agiatamente il loco;
Poiché se d'improvviso il bene al mal succede,
Soccombere la vita del misero si vede.
Vivi, respira, attendi quel che sperar ti lice.
Parto per consolarti; figlia, sarai felice.