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IRCANA Che fra di voi si tenta, donne al mio ben nemiche?
KISKIA Scordati del passato. Vogliamo essere amiche.
ZULMIRA Amica non mi speri chi ha il cor di mio marito.
IRCANA Il tuo parlar, Zulmira, sempre non fia sì ardito.
KISKIA Dirlo vuoi a Demetrio? Deh pregoti tacere.
ZULMIRA Parla pur, se ti aggrada.
KISKIA Veggo che hai cor pietoso; taci, se umana sei.
ZULMIRA Ma non sperare i miei.
IRCANA (Credea di me non fossevi donna al mondo più altera.
Consolomi veggendo donna di me più fiera.
Ma posso in tal confronto vantar per mio conforto
Ch'io con ragion mi sdegno, ch'ella si sdegna a torto). (da sé)
KISKIA Procuriam di placarla. (a Zulmira)
Donde hai spoglie sì belle? (a Ircana)
IRCANA Son di pietade un dono.
Torni Demetrio, torni a regalar la schiava.
IRCANA Torni, e tremar vi faccia.
KISKIA (Deh non fate la brava). (piano a Zulmira)