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IRCANA Viva, Tamas, mi vedi per la pietà dei Numi.
TAMAS Vivo son io, mio bene, per l'ardor de' tuoi lumi.
Tamas, a me qual torni? Posso esser tua? Sei mio?
TAMAS Alì, mio fido amico, mi fe' sperar...
Quanto Alì ci lusinga: questo non è il mio voto.
Le speranze d'Alì sono lontane ancora
Quando risponda il fatto, vanne, ritorna allora.
IRCANA Sarò qual esser soglio.
È il rigor, che in me vedi, giustizia, e non orgoglio.
Fatima in me non abbia una rivale. In lei
Una rival non abbiano per te gli affetti miei.
TAMAS Per sciogliere, mia vita, della mia sposa il nodo,
IRCANA Non suggerisco il modo
TAMAS Nel cor del fido Alì, deh non si speri invano.
IRCANA Sperisi, ma frattanto vanne da me lontano.
TAMAS Stelle, qual sarà il fine di noi, di nostra sorte?
IRCANA Ircana ha già fissato: o il tuo cuore o la morte
IRCANA Legato di possederlo io sdegno.
TAMAS Scioglilo tu col ferro, rendilo di te degno.
Se in braccio alla rivale tornassi a mio dispetto.
E tu lo sai, se il colpo vibrai alla tua vita,
Allor che teco vidi la nuova sposa unita.
Amor a tali eccessi porta l'anime altere,
Soffrir torti non sanno le femmine sincere.
Fatima, che col pianto la tolleranza insegna,
Rendesi d'amor vero e di rispetto indegna.
TAMAS Non l'insultar, meschina.
Ma l'onor suo difendere, per quanto posso, i' bramo.
Due volte l'infelice scordar ah non poss'io,
Contro te, contro Osmano, difese il viver mio.
IRCANA Lodo in cor generoso questi sì eroici vanti,
Dell'onor delle spose lodo gli sposi amanti.
Offender non ardisco la gloria di colei
Che Tamas ha coraggio lodar sugli occhi miei.
Ma del tuo core alfine volubile e leggiero
Supera i vani obietti, riprendi il tuo sentiero.
Ad Ispaan ritorna, torna alla sposa in seno;
Ma a lei vicin tornando, non l'insultare almeno.
Sì, quando a lei t'appressi, per me ti desta amore;
Quando a me sei vicino, senti la sposa al core.
Misero, qual follia, qual vergognoso affetto
T'agita, ti confonde, t'empie d'affanni il petto?
Il turbamento interno ti si conosce in volto.
IRCANA Vattene; non t'ascolto.
Fulmini l'ire sue sulla mia testa il cielo.
Possa da te lontano morir ferito il core,
Lungi dal suol natio per man d'un traditore.
Se a sciogliere un tal nodo il desir mio contrasta,
Vivo m'abbia l'inferno; s'apra la terra...
Giungono i labbri tuoi a inorridirmi il seno.
IRCANA Un poco più.
TAMAS Dammi un lieve conforto, se tu non vuoi ch'io mora.
IRCANA No, non è tempo ancora.
TAMAS Quando sarà quel giorno che ti vedrò placata?
IRCANA Quando sarà la sposa o morta, o discacciata.
A meritar col sangue l'acquisto del tuo core.
IRCANA Sangue a te non domando.
TAMAS Ma vuoi disciolto il nodo.
IRCANA Scioglilo, ma ad Ircana deesi celare il modo.
Torna libero reso, ma non mi dire il come.
Taci della tua sposa, taci per sempre il nome.
IRCANA Va pure; non ti pentir.
TAMAS Ben mio,
Lo vedrai se t'adoro, se ti son fido...
IRCANA Addio. (in aria di licenziarlo risolutamente)
TAMAS (Andiam, perfido amore, pel sentier della morte). (s’incammina)
IRCANA Fermati. Del giardino veggo aprirsi le porte.
(veggonsi aprir le porte in fondo al giardino)
TAMAS Vuoi che ritorni ascoso?
IRCANA Non ti celar. Demetrio non sarà disdegnoso.