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SCENA PRIMA
Milord Bonfil con una chiave in mano, poi Isacco.
BON. La povera Pamela, la povera Jevre sono ancora imprigionate. Andiamo a dar loro la libertà. Ma, oh cielo! che farò di Pamela? Pamela è l'anima mia. Talora faccio forza a me stesso per allontanarmi col pensiero dal suo bel volto, e parmi possibile l'abbandonarla; ma quando poi la rivedo mi sento gelar il sangue nelle vene; giudico unicamente da lei dipendere la mia vita, e non ho cuor di lasciarla. Ma che mai far dovrò? sposarla? Pamela, sì, tu lo meriti, ma a troppe cose mi convien pensare. Orsù, aprasi quella porta; escano di timore quelle povere sventurate. (va per aprire)
BON. Cosa vuoi?
BON. Venga. A tempo egli arriva. La sua buona amicizia mi darà de' sinceri consigli. Soffrano ancor per poco Pamela e Jevre la pena de' loro timorosi pensieri. Qualche cosa risolverò.