Carlo Goldoni
Pamela nubile

ATTO SECONDO

SCENA XV   Miledi ed il Cavaliere Ernold

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SCENA XV

 

Miledi ed il Cavaliere Ernold.

 

ERN. Costei mi ha fatto rimanere incantato.

MIL. Io rimango attonita, non per cagione di lei, ma per cagione di voi.

ERN. E perchè?

MIL. Perchè abbiate avuta la sofferenza di udirla, senza darle una mano nel viso.

ERN. In casa d'altri, per dirla, mi sono avanzato anche troppo.

MIL. Lo svenimento di mio fratello sarà provenuto dall'amor di Pamela.

ERN. Io per le donne non mi son mai sentito svenire.

MIL. Egli l'ama con troppa passione.

ERN. Se l'ama, che si consoli.

MIL. Ah, temo ch'egli la sposi.

ERN. E se la sposa, che importa a voi?

MIL. Come! Io dovrei tollerare questo sfregio al mio sangue?

ERN. Che sfregio? Che sangue? Che debolezze son queste? Pazzie, pazzie. Io che ho viaggiato, di questi matrimonj ne ho veduti frequentemente. Il mondo ride. I parenti strillano; ma dicesi per proverbio: una maraviglia dura tre giorni. Voglio andare a vedere che fa Milord. (parte)

 

 


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