Carlo Goldoni
Il paese della cuccagna

ATTO TERZO

SCENA DECIMA   Pollastrina e detto

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SCENA DECIMA

 

Pollastrina e detto.

 

POLL.

Oh via, marito,

Datemi man, guidatemi al festino.

PAND.

Se fossi un babbuino.

Vada pure, io non voglio

Prendermi per la moglie un tale imbroglio.

POLL.

Eppure v'ingannate.

Anzi quando la moglie

Va a un pranzo, ad un festino,

O a qualche lauto generoso invito,

La conduce sovente il buon marito.

PAND.

E poi?

POLL.

Quando ha mangiato,

Quando un poco ha goduto,

Se ne va per la via dond'è venuto.

PAND.

Ma io cos'ho da fare?

Di già non so ballare.

POLL.

Ma questa è una vergogna:

Imparare bisogna.

PAND.

Una volta sapeva il minuetto,

Or non me ne ricordo.

POLL.

Via provate,

Se la figura almen vi ricordate.

Facciam la riverenza.

PAND.

Imparare non voglio;

Non ci trovo diletto;

Sol nel tuo dolce affetto

Consiste il mio piacer.

POLL.

Di questo, o caro

Esser ne puoi sicuro,

Su la mia , su l'amor mio lo giuro.

 

PAND.

Caro ben, dolce mia vita,

Per te in sen mi brilla il core.

POLL.

Idol mio, gioia gradita,

Ardo sol per te d'amore.

PAND.

Dammi un guardo.

POLL.

Ah sì, cor mio.

Un a me.

PAND.

Ti guardo anch'io

Gioia bella!

POLL.

Vita cara!

a due

Ahi, che l'alma da te impara

Per dolcezza a sospirar. (partono)

 

 

 


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