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FER. |
La povera mia sposa, prudente genitrice, Dar non potea alla figlia miglior governatrice. |
LUI. |
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FER. |
Don Roberto chiamato, che serve il rege ispano. All'Indie fu spedito fra gli altri militanti, E gravida lasciolla, saran degli anni tanti. Di lui nuova non s'ebbe dopo la sua partita; Non si sa se sia morto, o se ancor duri in vita. Dolente donna Placida, soletta e abbandonata, Fu dalla moglie mia per grazia ricovrata. |
LUI. |
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FER. |
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LUI. |
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FER. |
Ne proveranno entrambe un giubbilo infinito. Seco è avvezza mia figlia, dal dì che al mondo è nata; Con amor donna Placida la giovane ha educata. E in loro scambievole non dirò sol l'affetto, Ma in giusta proporzione la stima ed il rispetto. |
LUI. |
Sortì donna Isabella ottima inclinazione, Ma l'opera ha compita la buona educazione. Voi nella figlia avete ricco tesor celato, Ed io di possederlo son lieto e fortunato. (parte) |