Carlo Goldoni
Il padre per amore

ATTO QUINTO

SCENA PRIMA   Camera in casa di don Fernando.   Fabrizio e Pasquale

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ATTO QUINTO

 

 

 

SCENA PRIMA

 

Camera in casa di don Fernando.

 

Fabrizio e Pasquale.

 

FAB.

Pasqual, te l'assicuro: ho don Roberto in mente,

A lui ti rassomigli perfettissimamente.

Scherzo della natura simile mai non fu,

Carica solamente la voce un poco più.

PAS.

Basta; in ogni disgrazia a te mi raccomando.

FAB.

Eccoci nel palazzo del principe Fernando.

Beltrame, che ti crede di Placida il consorte,

È andato ad avvertirla ch'entrasti in queste porte.

Teco non vuò restare, per non recar sospetto.

Principia ad eseguire con spirito il progetto;

Poscia verrò io stesso in nome del padrone,

E avrai per tua difesa di lui la protezione.

Tosto che i primi passi da noi sien superati,

Il Cavalier promette di dar cento ducati.

PAS.

Cento bei ducatelli? non occorr'altro. Ardito

Di questa governante mi fingerò il marito.

Dirò che mia consorte ha fatto un contrabando,

E che sarà d'accordo il principe Fernando.

A me lascia il pensiere di dir delle ragioni,

Affin che don Luigi la giovine abbandoni.

FAB.

Se il Duca l'abbandona, il mio padron che sa

L'inganno e l'innocenza, un la sposerà.

Poi troveremo il modo di por la cosa in chiaro.

PAS.

Rimedieremo a tutto a forza di danaro.

FAB.

Ecco, vien donna Placida, condotta da Beltrame.

Vado, e ti lascio solo a sostener le trame. (parte)

 

 

 


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