Carlo Goldoni
Il padre per amore

ATTO QUINTO

SCENA QUINTA   Donna Placida, poi donna Isabella

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SCENA QUINTA

 

Donna Placida, poi donna Isabella.

 

PLA.

Placida sventurata! potea temer di peggio?

Ah, mi punisce il cielo per la mia colpa, il veggio.

Son rea d'aver la figlia più del dovere amata,

E il ciel nella mia figlia mi vuol mortificata.

ISA.

Madre, ancor non vedeste il genitore in faccia?

Quando potrò gettarmi del padre in fra le braccia?

Amo un padre amoroso, che de' miei giorni ha cura,

Ma di veder sospiro quel che mi diè natura.

PLA.

(Ah, non ho cuor di darle un così rio tormento). (da sé)

ISA.

Acchetatevi, o madre; lungi non è il contento.

Verrà, verrà fra poco, questo mio cuor lo sente,

Vicino a queste porte.

PLA.

Oh misera innocente! (a donna Isabella con tenerezza, e parte)

 

 

 


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