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ATTO QUINTO
SCENA DICIASSETTESIMA Il Tenente della guardia, Beltrame e detti; poi vari Soldati
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Il Tenente della guardia, Beltrame e detti; poi vari Soldati.
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   BEL.  | 
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   Sono agli ordini vostri.  | 
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   PAS.  | 
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   FER.  | 
  
   Quel servitore indegno, quel finto capitano, Da voi sian consegnati al Criminale in mano.  | 
 
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   FER.  | 
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   Olà. Quei due si arrestino. Fra l'armi sian guidati, E sian dal caporale al Criminal scortati. (i Soldati prendono fra l'armi Fabrizio e Pasquale, disarmandoli)  | 
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   PAS.  | 
  
   Oh naso maladetto, tu m'hai precipitato. (partono fra i Soldati)  | 
 
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   Destami la vergogna del meditato inganno! Non temerei la pena di un vendicato amore, Se il rossor non giungesse ad avvilirmi il cuore. Finirò la mia vita in carcere profondo; Con questa macchia in volto più non mi vegga il mondo. (parte col Tenente e i Soldati)  |