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SCENA PRIMA
PEL. |
Non me ne dite altre. |
VOLP. |
Ma se il tuo ben... |
PEL. |
Non ne faremo niente. |
VOLP. |
Tu sei pur insolente. |
PEL. |
A voi, mia madre, In tutto obbedirò, ma (perdonatemi) Circa lo sposo poi, |
VOLP. |
Eh pazzarella, che al tuo ben non pensi. Quel galantuom che a visitarti viene, Di buon aspetto egli è; paga il maestro Ed è cotto per te; ma quel che importa, Ha molto di quel giallo Che in questi tempi è tanto raro al mondo. Che tu dovresti aver... |
PEL. |
Dunque credete voi che amar io possa Un uomo come lui rozzo, sgarbato, Che non ha dritto, né rovescio? Or teme Ora mille sciocchezze a dir s'avanza. Non ha lindura, e veste alla carlona. Io non son così buona: un uomo io voglio Bello di volto, di trattar gentile, |
VOLP. |
Il signor Tascadoro alfin non vuoi Per tuo marito. |
PEL. |
M'intendeste. |
VOLP. |
Almeno, Potressimo sperar di ben pelarlo. |
PEL. |
Ed io finger potrei, che in vita mia Non so d'aver mai detta una bugia? E poi pelar colui? Ma non vedete |
VOLP. |
Tutto convien tentar; per poco abbiamo Da fare ancor di qua, se nol peliamo. |
PEL. |
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VOLP. |
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Perché sì miserabile Render ti vuole ancor Sarai contenta, Si cangerà. |
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PEL. |
Farò quel che saprò. |
VOLP. |
Ma il protettore A venir molto tarda. |
PEL. |
Eccolo. Avrà trovato Senz'altri complimenti egli s'avanza. |