Carlo Goldoni
Le pescatrici

ATTO PRIMO

SCENA QUINTA   Eurilda con l'amo da pescatrice, poi Mastricco

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SCENA QUINTA

 

Eurilda con l'amo da pescatrice, poi Mastricco

 

EUR.

Oh cara libertà, quanto sei grata!

Tenga pur fra catene oppresso il core

Chi è vassallo infelice al dio d'Amore.

Incaute pescatrici,

Sareste pur felici

Sotto di questo ciel placido e ameno,

Se gl'inganni d'Amor provaste meno.

A che cercar dagl'incostanti petti

Di piacer vani oggetti?

Questo mar, questo lito, e il bosco, e il prato

Innocente piacer non reca, e grato?

Lungi, lungi dal mio libero cuore,

Folle piacer del faretrato Amore.

MAST.

Figlia, possibil fia

Che nemica d'Amor sempre ti veda?

EUR.

Padre, io cerco predar, non esser preda.

MAST.

Dolce fia l'esser preda

Del bambinello Amore.

EUR.

Dolce cosa non fia perdere il cuore.

MAST.

Si cambia, e non si perde il cuore amante.

EUR.

Può cambiarsi il fedel con l'incostante.

MAST.

Figlia, vecchio son io: vorrei vederti,

Prima del morir mio,

Unita ad un consorte.

EUR.

Pria di morir, bramate voi mia morte?

MAST.

Bramo di mie capanne,

E di quanto mi fa lieto e felice,

Un erede mirar.

EUR.

Eh, non temete:

Vivete pur giocondo,

Che non mancano mai gli eredi al mondo.

MAST.

Ma tu sola restare, abbandonata...

EUR.

Meglio è sola che male accompagnata.

 

Voglio goder contenta

La pace ed il riposo;

Non vuò per dolce sposo

Smarrir la libertà.

Saria rischiar il certo

Per un incerto bene;

E paventar conviene

D'inganni e infedeltà. (parte)

 

 

 


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