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ATTO SECONDO
SCENA DODICESIMA Lindoro con seguito di Cavalieri e Servi, che portano vari bacili con oro, gioje ed uno stile; e detti
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Lindoro con seguito di Cavalieri e Servi, che portano vari bacili con oro, gioje ed uno stile; e detti.
LIND. |
Amici, in ricompensa Del grato cor voglio offerirvi un segno. Compartito un tesoro: Un'aurea tazza ed un argenteo vaso; Un gemmato monile e ricche perle, E non lieve porzion d'aurei contanti. |
EUR. |
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LIND. |
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LESB. |
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NER. |
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BURL. |
Ed io la tazza. |
FRIS. |
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MAST. |
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LIND. |
E non v'è alcun che aspiri |
EUR. |
Questo ferro per me fia riserbato. (glielo prende di mano) Ma un'incognita forza a lui mi chiama. |
MAST. |
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LIND. |
(Ah, che costei di Casimiro è figlia. Quasi me n'assicura |
LESB. |
E poi se la fa sotto di paura. |
BURL. |
Ecco ch'ella rinviene a poco a poco. |
FRIS. |
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EUR. |
Dov'è, dov'è mio padre? |
MAST. |
Eccomi. |
EUR. |
Oh inganno! Lo volesse svenar. Ma voi non vidi: Altr'era il padre mio. Dove disparve? Veglio o ancor dormo? Oimè! sogno o ragiono? Dove stetti sinora? or dove sono?
Io stessa non intendo |