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Beatrice - Signori, credete a quanto dice Checchina, poiché io dalla finestra ho veduto ogni cosa. L'ho veduta svenire, e l'ho veduta soccorrere da quel signore.
Eleonora - Sì certamente, signori miei, la cosa è così come la narra la signora Beatrice. Io dietro la finestra ho goduto due belle scene, una del signor Lelio e una di Checchina, e mi sono consolata, quando l'ho veduta soccorrere.
Paron Toni - Séntela, sior Ottavio? Sta putta xe innocente: sta putta xe una colomba.
Salamina - Ma perché disperarsi?
Paron Toni - Disè, fia mia, perché aveu dà in sta desperazion?
Checchina - Perché Beppo me vuol lassar.
Paron Toni - Per cossa ve vorlo lassar?
Checchina - Per causa de mio pare.
Paron Toni - Velo qua vostro pare.
Checchina - Oh Dio? Quel dai bagiggi?
Musa - Mi no stara; mi no stara.
Salamina - No, cara figlia, vostro padre son io. Io sono Ottavio Aretusi, quello che a voi diede la vita, quello che ora teneramente vi stringe.
Checchina - Oimè! Beppo, dov'estu, Beppo? Anema mia, dov'estu? Oh Dio! Muoro dalla consolazion.
Paron Toni - Adesso, adesso l'anderò a trovar mi. (parte)
Salamina - Via, rasserenatevi. Mi è noto il vostro amore, e son contento che vi sposiate col vostro caro.
Checchina - Mo dove xelo sto Beppo? Mo dove xelo?
Salamina - La nascita nostra è assai civile; ma essendo io stato schiavo per tanti anni, ora sono in ristrette fortune. La mia consolazione è veder voi, mia unica figlia, e vedervi sposa di chi tanto amate.
Checchina - Creature, cerchè Beppo, per carità.
Salamina - Beppo è di voi disgustato.
Salamina - Perché ha saputo essere voi nell'osteria con quel signor forestiere, e non sapeva il perché.
Checchina - Oh diavolo maledetto! Per causa vostra. (a Lelio)
Lelio - Io vi ho fatto del bene.
Checchina - Sì ben, xe vero, el cielo ve ne renda merito.