Carlo Goldoni
Il poeta fanatico

ATTO PRIMO

SCENA SETTIMA

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SCENA SETTIMA

 

Ottavio solo.

 

OTT. Sia ringraziato il cielo, che se n’è andata.

Alternando le voci in dolce suono,

Nice, bell’idol mio, Fauni e Silvani.

Noi faremo balzar da fonti e selve.

Concedi, o Nice, a chi t’adora, il dono;

E nostra fama ai lidi più lontani

Renderà stupefatti uomini e belve.

Oh buono! Oh bello! Con tutto lo stordimento di Beatrice, ho fatto due terzetti spaventosi. Bisogna nascer così. Poetae nascuntur. Presto, voglio far sentire questo gran sonetto a mia figlia. Gran donna! gran poetessa! Bisogna dire, che quando l’ho io generata, concorressero alla grand’opera le nove Muse ed Apollo istesso. Sì, vado a comunicare al parto delle mie viscere il parto novello della mia mente.

E nostra fama ai lidi più lontani

Renderà stupefatti uomini e belve. (recitando parte)

 

 

 


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