Carlo Goldoni
Il poeta fanatico

ATTO SECONDO

SCENA QUINTA

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SCENA QUINTA

 

Ottavio solo. Ascolta, s’alza un poco e poi siede.

 

OTT. Che brava ragazza è costei! Ella è l’unica mia consolazione; non la mariterei per tutto l’oro del mondo. La voglio in casa con me, me la voglio goder io la mia virtuosa figliuola. Ma qui conviene terminare la prefazione. Quanto mi fastidio dover comporre in prosa! Se avessi da scrivere in versi, mi sarebbe più facile, e in caso di bisogno, mi aiuterei col rimario. Orsù, sono nell’impegno, convien ch’io faccia di tutto per riuscir con onore. Poco manca alla sera. Vediamo che ora è. (mette fuori l’orologio) Oh diavolo! Mi sono scordato di caricarlo; non va, è giù la corda, e non so che ora sia. Ehi, Brighella. (chiama) Brighella anderà a vedere che ora è, e mi accomoderà l’orologio. Io non voglio perder tempo. Ehi, Brighella. Starà componendo, vi vuol pazienza, verrà. Andiamo avanti. Poiché se tutte le arcadi ed accademiche denominazioni... (scrivendo)

 

 

 


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