Carlo Goldoni
Il poeta fanatico

ATTO TERZO

SCENA TREDICESIMA

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SCENA TREDICESIMA

 

Ottavio, Rosaura, Florindo e detti.

 

OTT. Evviva gli sposi. Adriatico Pantalonico, Cintia Sirena, ecco uniti, stretti e coniugati nell’amoroso laccio matrimoniale Fidalma Ombrosia e Breviano Bilio. Destate le vostre Muse dal neghittoso silenzio, e cantate epitalamici versi alle glorie d’un così degno connubio.

ELEON. Mi rallegro infinitamente con voi, o felicissimi sposi. Venere sparga il vostro letto di rose, e Amore sia sempre indiviso da’ vostri cuori.

OTT. Oh bellissima prosa, sullo stile del Sannazaro.

FLOR. Vi ringrazio di vero cuore.

ROS. Io pure mi protesto tenuta...

OTT. (Ringraziatela in versi. Ditele quei due versifatti). (piano a Rosaura)

ROS.

Quel nume, che d’amor fa ch’i’ m’accenda,

A voi, Cintia, per me le grazie renda.

OTT. Ah, che ne dite, eh? Avete sentito mia figlia? Si può far di più? Compone anco all’improvviso.

 

 

 


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