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Amor, un giorno che ritrar volea
Ne’ miracoli suoi forma sincera,
Studiò compor effigie propria e vera,
Che spiegasse quel bel ch’egli intendea.
Ei che, astuto garzon, amar solea
L’oscura notte a’ suoi piacer foriera,
Scolpì corpo gentile, e poscia nera
Colorì con piacer la bella idea.
Di foco egli si pasce, e a lei di foco
Nel sen gli pinse il cor, onde colei
Si vedeva nel volto arder non poco.
Gli pinse i stral negli occhi, e ne’ capei
Pinsegli i lacci, ov’ei si prende gioco;
Bruna la pinse, e ne fe’ un dono a’ Dei.