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POESIE GIOVANILI E POESIE DIVERSE FINO AL 1748
Per la laurea di filosofia e medicina del sig. Matteo Capis: si allude al leone gentilizio orbefatto dalli raggi del sole, ed afferrato per la chioma da una mano
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Per la laurea di filosofia e medicina del sig. Matteo Capis:
si allude al leone gentilizio orbefatto dalli raggi del sole,
ed afferrato per la chioma da una mano
Presa dal bel desio di gloria e onori,
Saggia fera crollò L’alma cervice;
Indi fremendo alla febea pendice
Parea volasse a diramar gli allori.
Mentre pomposa va fra quei splendori,
L’afferra invida mano, e sì gli dice:
Generosa, t’arresta, a te non lice
Calcar con piè terren di Pindo i fiori.
Ma sprezza il van consiglio, e via si estolle,
Senza i stenti temer, oltre le stelle,
Calpestando temuta il divin colle:
Onde Febo in udir nuove sì belle
Con amplessi amorosi incontro andolle,
E le infuse nel sen l’auree facelle.