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POESIE GIOVANILI E POESIE DIVERSE FINO AL 1748
Sopra la dimanda che fecero li Giudei a Giesù Cristo, condotto a presentarsi, cioè ch’egli dicesse ciò che era verità
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Sopra la dimanda che fecero li Giudei a Giesù Cristo,
condotto a presentarsi, cioè ch’egli dicesse ciò che era verità
Quid est veritas?
Qual è colei, che Santa Fede appella
Veritate inconcussa, eccelsa ed una,
Io mai vidi quaggiù sembianza alcuna
Di quell’idea vera, superna e bella.
Errar qui l’empia falsitade e fella
Solo veggio, che i sensi nostri imbruna;
Tutto il mondo la segue, e pur nessuna
Vera e giusta ragion si trova in ella.
Entro velo più denso, e nube oscura,
Ristretto sta di veritade eterna
Il vero aspetto, e la real natura.
Tanta dunque a mirar beltà superna
Ancor se non volò mia mente dura,
Santa Fede, fa tu ch’io la discerna.
Nel medesimo soggetto
Ecco colei che Verità si appella,
Santa Divinitade e trina ed una;
Terrena imperfezion non pate alcuna,
Vera et prima cagion d’ogn’opra bella.
Indi per ricomprar sua gente Fella,
Racchiude il gran splendor che mai s’imbruna,
Questa spoglia di sangue, onde nessuna
U’ è parte senza piaga o sangue in ella.
Il chiaro lume suo par che s’oscura
A te, che ignaro sei di quell’eterna
Divina essenza, ed immortal natura.
Se non hai l’alma più che marmo dura,
T’è Forza, se lo miri, che il discerna.