Carlo Goldoni
Componimenti poetici

POESIE GIOVANILI E POESIE DIVERSE FINO AL 1748

Sopra la dimanda che fecero li Giudei a Giesù Cristo, condotto a presentarsi, cioè ch’egli dicesse ciò che era verità

Precedente

Successivo

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

Sopra la dimanda che fecero li Giudei a Giesù Cristo,

condotto a presentarsi, cioè ch’egli dicesse ciò che era verità

 

PROGRAMMA

Quid est veritas?

Parla l’Uomo:

 

Qual è colei, che Santa Fede appella

Veritate inconcussa, eccelsa ed una,

Io mai vidi quaggiù sembianza alcuna

Di quell’idea vera, superna e bella.

Errar qui l’empia falsitade e fella

Solo veggio, che i sensi nostri imbruna;

Tutto il mondo la segue, e pur nessuna

Vera e giusta ragion si trova in ella.

Entro velo più denso, e nube oscura,

Ristretto sta di veritade eterna

Il vero aspetto, e la real natura.

Tanta dunque a mirar beltà superna

Ancor se non volò mia mente dura,

Santa Fede, fa tu ch’io la discerna.

 

 

Nel medesimo soggetto

 

ANAGRAMMA

Est Vir Qui Adest.

Risponde la Fede:

 

Ecco colei che Verità si appella,

Santa Divinitade e trina ed una;

Terrena imperfezion non pate alcuna,

Vera et prima cagion d’ogn’opra bella.

Indi per ricomprar sua gente Fella,

Racchiude il gran splendor che mai s’imbruna,

Questa spoglia di sangue, onde nessuna

U è parte senza piaga o sangue in ella.

Il chiaro lume suo par che s’oscura

A te, che ignaro sei di quell’eterna

Divina essenza, ed immortal natura.

Eccoti qui la Verità superna.

Se non hai l’alma più che marmo dura,

T’è Forza, se lo miri, che il discerna.

 

 


Precedente

Successivo

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA1) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2009. Content in this page is licensed under a Creative Commons License