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Donna, pria che dal labbro uscir concedi
Il terribile assenso, odi i miei detti:
Da questo punto il tuo voler soggetti
Al voler di colui che brami e chiedi.
Quell’aureo cerchio che offerir ti vedi,
Altri nodi figura occulti e stretti;
Ma tu non m’odi, e il gran momento affretti
Fra i pomposi di nozze eccelsi arredi.
Vanne, e segui il destin del tuo bel sesso
Lieta; però che un sì gran sposo e degno
Non a tutte le donne ha il Ciel concesso.
Vanne, soffri, e il tuo sen fecondi il pegno
Alla vergine Alfea dai Dei promesso,
Per sua gloria maggior, per suo sostegno.