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SONETTI SACRI
ANACREONTICA RECITATA IN PISA FRA GLI ARCADI DI QUELLA COLONIA, DETTA LA COLONIA ALFEA
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ANACREONTICA RECITATA IN PISA FRA GLI ARCADI
DI QUELLA COLONIA, DETTA LA COLONIA ALFEA
Solo è pieno il bosco e il prato;
Veggo, ahimé! dei fior la schiera
Star languendo in grembo al suolo,
E’l bel Fior, ch’agli altri impera,
Alzo gli occhi, e miro in cielo
Miro un sol sì tardo e pallido,
Che mi rende in volto squallido.
E le capre e i bianchi agnelli
E accordando la sua cetera
Manda ognun tai voci all’etera:
Euriclea, che al suo splendore
D’un pastor cui l’Arno venera.
Se al vederla il fior brillava,
Or languisce il fior nel prato;
Se ogni augel per lei cantava,
Più non scioglie il canto usato.
Senza Lei, rassembran avide.
Colla cetra al fianco appresso,
Contrastar altrui gli allori
Bell’udirla il labbro sciogliere,
E gli applausi intorno cogliere.
E il gran nome suo s’annovera,
Torneranno i fiori al prato;
Ch’io frattanto i voti miei
Perché a noi sia sempre stabile