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L’OMBRA DI TITO LIVIO
ESPONENDOSI NELLA CHIESA DI TRECENTA UNA COPIA DELLA PRODIGIOSA IMMAGINE DI MARIA VERGINE DEL BUON CONSIGLIO ENDECASILLABI
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ESPONENDOSI NELLA CHIESA DI TRECENTA UNA COPIA DELLA PRODIGIOSA
IMMAGINE DI MARIA VERGINE DEL BUON CONSIGLIO
MADRE Santissima del buon Consiglio,
Tu, che di barbara gente togliesti
Tua sacra immagine dal fiero artiglio:
Deh il fido popolo, che tu scegliesti
All’onor massimo di vagheggiarti,
Colma de’ providi tuoi don celesti;
E qual di Scutari nel distaccarti
Da’ muri perfidi maomettani
Disceser gli angeli per involarti560,
Fa che si stacchino da’ petti umani
Le colpe orribili, gl’indegni affetti
Ai troppo teneri pensier mondani.
Tu, che fra gli umili servi diletti
Scegliesti un numero de’ più divoti
Nel cammin celere compagni eletti561,
Ascolta i fervidi cristiani voti,
Conduci l’anime di chi t’onora
Al dolce termine, per calli ignoti.
La bella effigie, che fresca ancora,
Da tanti secoli non oltraggiata,
Nel felicissimo Genzan s’adora:
Quella mirabile dal Ciel formata
Divota immagine, che prodigiosa
Su scorza fragile sen sta isolata,
A noi rivolgasi Madre pietosa,
Protegga ed animi la nostra gente
In questa misera vita dogliosa.
E poiché volgere non si acconsente
Gli sguardi fervidi a quelle mura
Al più gran numero di nostra gente,
Di Te gran Vergine l’immagin pura
Che a noi dipingesi, che a noi si mostra,
Delle nostr’anime si prenda cura.
Deh mira il popolo che a te si prostra,
Or che per l’unica sua protettrice
Te invoca ed eccita la Patria nostra.
E più non dubita d’esser felice,
S’ha delle grazie per avvocata
O eccelsa femmina, da Dio creata
Per render libera da ria catena
L’umana e fragile natura ingrata,
Maria santissima, di grazia piena,
Le di cui viscere materne e pure
Feconde e scevere fur d’ogni pena,
Ognor deh piacciati render sicure
Dal divin fulmine queste contrade,
E dal pericolo di rie sventure;
E a render stabile per ogni etade
La nostra candida sincera fede,