Carlo Goldoni
I portentosi effetti della madre natura

ATTO PRIMO

SCENA UNDICESIMA   Calimone e detti

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SCENA UNDICESIMA

 

Calimone e detti.

 

CAL.

Ah Celidoro mio...

CEL.

Padre, costei

È assai bella, mi piace: affé, la voglio.

CETR.

(Liberatemi voi da quest'imbroglio). (piano a Calimone)

CAL.

La conoscete voi? (a Celidoro)

CEL.

Sì, la conosco.

È una donna.

CAL.

Di donne

Affé ne vederete una tempesta.

CEL.

Altre adesso non vedo, e voglio questa.

POP.

(Eh, Cetronella è andata).

CETR.

(Povera me! Mi vedo disperata).

CAL.

Fidatevi di me. Voi l'averete;

Ma per ora dovete

Meco venir.

CEL.

Dove?

CAL.

Poiché la sorte

Vi pose in libertà, voglio narrarvi

Finalmente chi siete,

E qual parte nel mondo aver dovete.

CEL.

Dite presto.

CAL.

Parlar qui non si può.

CEL.

Quella donna gentil non lascierò.

CAL.

Lasciatela, e prometto

Ch'ella vostra sarà.

CEL.

Di voi mi fido.

Ma giuro al ciel, badate:

Non vi rispetterò, se m'ingannate.

 

Donna, vi lascio il cor.

Oimè! che rio dolor!

Chi mi sa dir cos'è,

Questo che provo in me

Più non inteso ardor?

Che amabile beltà! (a Cetronella)

Padre, pietà, pietà. (a Calimone)

Parente disgraziato! (a Poponcino)

Che disperato - amor! (parte con Calimone)

 

 

 


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