Carlo Goldoni
I portentosi effetti della madre natura

ATTO SECONDO

SCENA QUINDICESIMA   Piazza posteriore del Castello, che introduce al Castello medesimo per una breve salita, con ponte levatore e guardie.   Celidoro, Poponcino armati, con seguito di gente armata

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SCENA QUINDICESIMA

 

Piazza posteriore del Castello, che introduce al Castello medesimo per una breve salita,

con ponte levatore e guardie.

 

Celidoro, Poponcino armati, con seguito di gente armata

 

CEL.

Amici valorosi,

È ver che la natura

C'insegna aver paura;

Ma fuggendo morir da lance o dardi,

Tant'e tanto si muore, o presto o tardi.

POP.

È vero, lo so anch'io che morirò;

Ma tardetto vorrei più che si può.

CEL.

Animo, ci son io; di che temete?

POP.

Andate, se volete;

E noi di mano in mano

Vi veniremo dietro (di lontano).

CEL.

Voglio la mia germana

Liberar di prigione.

POP.

Ma voi per qual ragione

Avete per colei tanta premura?

CEL.

Per effetto di sangue e di Natura.

POP.

La Natura dovrebbe

Avervi stimolato

A riacquistar il vostro principato.

CEL.

E per questo, e per quello,

E per quello, e per questo...

Amici, andiamo, e parlerem del resto.

 

Celidoro s'avvia per la salita seguito da' suoi Armati. Poponcino resta indietro di tutti, mostrando il suo timore. S'apre la porta del Castello, e si cala il ponte, da dove escono combattenti. Celidoro ed i suoi retrocedono al piano, Poponcino si ritira fuggendo. Celidoro si svia combattendo. Segue la zuffa, dopo la quale Celidoro ed i suoi vittoriosi salgono ed entrano nel Castello. Poponcino, dopo di tutti, godendo della vittoria sale ancor esso; e tutti entrano nel Castello, sempre col suono dei tamburi.

 

 

 


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